Diario di Bordo: tappa n. 40
La quarantesima tappa del Diario di Bordo vede oggi salire “in navicella” Stefano Scalella, Dirigente della nostra società. La passione di Stefano per la pallavolo nasce casualmente come atleta, quando frequentava la Scuola Media, e da lì non l’ha più lasciata diventando arbitro e poi immergendosi nell’Universo M&G a livello dirigenziale anche grazie alla grandissima amicizia che lo lega a Massimiliano Ortenzi. Oggi vuole svelarci tante cose: come vive questa stupenda passione per il volley, come crede che la pallavolo sia cambiata nel tempo, quante emozioni ha provato e sta provando nella società, le speranze e gli auspici legati al Mondo M&G ma anche molti sogni nel cassetto che desidera condividere con tutti noi. Siete pronti, dunque, a leggere ciò che vuole dirci? Bene, allora … Three, two, one… ignition!
Stefano: le molteplici sfumature del volley
Caro diario,
oggi voglio svelarti alcune cose. Partiamo dall’inizio, ossia da come è nata questa mia grande passione per il volley: casualmente quando frequentavo la Scuola Media con Giancarlo Fagiani ho deciso di provare a praticare la pallavolo (quanti come me debbono ringraziare Giancarlo ed il suo immenso amore per questo sport!). Da allora ho giocato sino alla Terza Media/Primo Anno di Scuola Superiore ma, in seguito, l’altezza (sono alto 1,70 mt) l’ha fatta da padrona quindi mi sono buttato sul mondo arbitrale prima, dirigenziale poi.
È qui che è entrato in scena l’Universo M&G: devi sapere che questa società rappresenta sia l’alternativa ad una mia grande, grandissima passione (la Juventus) sia l’amicizia fortissima che mi lega a Massimiliano Ortenzi. Infatti dopo un paio d’anni di stacco totale dal volley (prima, come ti dicevo, arbitravo) Massi mi chiede: “Ti andrebbe di buttarci insieme in una nuova avventura?”. Così è stato: siamo andati dal notaio e sono diventato uno dei fondatori della bellissima realtà targata M&G. Ho iniziato a seguire la squadra nelle ultime partite in cui giocava i playoff di Serie C (ricordo ancora la finale persa contro Snoopy Volley Pesaro, se non erro) 12 anni fa; da lì mille peripezie su e giù per l’Italia con auto, pulmini (anche come autista ihih) poi con corriere e così via. Il Mondo M&G dunque è la vera passione per il volley e rappresenta l’altra importante realtà pallavolistica marchigiana oltre alla Lube, che è la società di punta contemporanea. Quale sarebbe il mio sogno? Sicuramente fare, un giorno, un derby contro di loro.
Grotta in realtà è da un pezzo che è “alle pendici del gotha del volley”: è arrivata anche a fare una finale playoff e per pochissimi punti non è andata nella vecchia Serie A1 poi diventata Superlega. Io, all’epoca, ero un bambino montegiorgese che andava qualche volta al Palazzetto perciò posso affermare che questa città c’è sempre stata ed è dove deve stare. Cosa mi auguro? Come ti accennavo, senz’altro di portarla in Superlega poi lì sarebbe un sogno se si potessero spalancare varie porte (mai dire mai nella vita): fare i playoff, vincere uno scudetto, conquistare una Coppa Italia, andare a fare qualche partita europea e chi più ne ha più ne metta … bisogna sempre avere motivazioni positive, giusto? J Nel volley non c’è come nel calcio il pareggio: l’importante è cercare di vincere, non partecipare ihih.
In tutti questi 12 anni posso affermare che ogni trasferta è stata, e lo è tuttora, un’esperienza magnifica ma non saprei raccontartene di particolari. L’ultima annata passata “dietro la scrivania” anziché in campo o in trasferta per dei problemi familiari è stata la più triste in parte ma anche la più bella: mi sono presentato al Palas, infatti, proprio per Gara 3 dei playoff anche se avevo accompagnato la squadra per il decollo a Pescara in Gara 2 ed ero andato a riprenderla la Domenica mattina quando è ritornata a Falconara. Che stagione!!! Facendo un tuffo nel passato ricordo ancora oggi la prima trasferta a Montecassiano per dei playoff (di semifinale) in cui si era rotto il pulmino in superstrada: sono arrivato tardi alla partita poiché ho dovuto aspettare il carro attrezzi ihih. Indimenticabili le salvezze insperate grazie ai più di 40 punti di Vigilante in Serie B, una magnifica vittoria a Ravenna (avevo già portato le casse di champagne per la cena) in cui al ritorno all’uscita della superstrada mi han fatto l’alcool test e fortunatamente avevo alzato 0.46 ihihih, la promozione contro Spoleto in cui siamo arrivati secondi e di nuovo in A2. Altri momenti rilevanti sono legati al disaccordo per la creazione dell’A3, poi alla cavalcata vincente con Giannotti e Snippe delle 17 partite vinte su 17 (perdendo solo qualche set per strada) ed al Covid che aveva rimesso tutto in discussione.
Credo che il nostro sia un mondo pulito, diverso dal calcio, in cui soprattutto in una società come la M&G l’amicizia e la familiarità vengono al primo posto e ciò generalmente rappresenta una grossa fonte di ispirazione e voglia di andare avanti.
La pallavolo spesso viene definita come uno sport senza contatto fisico (inutile dirlo, il calcio la fa da padrone) perciò può sembrare meno coinvolgente ma in realtà è più emozionante, più frizzante, più adrenalinica. Nel volley tutto si può capovolgere in poco tempo quindi avendolo visto come bambino-giocatore, ed arbitro prima, e vedendolo come dirigente ora lo reputo, con i suoi pregi e difetti così come ogni cosa nella vita, un bellissimo mondo a portata di famiglie, più naturale e maggiormente improntato al sociale.
Credo che nel tempo la pallavolo sia cambiata molto: prima si arrivava a 15 e c’era il cambio palla, poi hanno inventato ogni punto su azione: se ne debbono fare 25, il tie break è a 15. Già queste cose l’hanno innovata in meglio avvicinando più persone così come il fatto di farla vedere in svariati canali e nelle piattaforme del digitale terrestre (Sky, Dazn). Anche le varie riforme, le nuove formulazioni di Serie A2, A3 (all’inizio pensavam che l’A3 fosse una mossa contro di noi ihih: non riuscivamo a tornare in A2) hanno dato uno spirito più vivace, più emozionante, che attira maggiormente. Quindi, sì, il volley è cambiato in meglio e sta crescendo sempre più stando a passo con i tempi, di mese in mese, di anno in anno.
Stefano