Yuasa Battery, il giro di boa
Una boa (definizione Treccani) è un oggetto galleggiante che viene utilizzato allo scopo di segnalazione o ormeggio, solitamente ancorato in un determinato punto per evitare la deriva da moto ondoso.
Il primo, e sin qui unico, campionato di Grottazzolina in Superlega è giunto al fatidico giro di boa e, curiosi scherzi del destino, a questo traguardo la Yuasa Battery ci è arrivata prima di tutte le altre. Nelle regate, però, ciò avviene quando si è in testa; in questo caso, invece, la chiusura anticipata del girone di andata è coinciso col fatto di aver anticipato il derby, previsto per il weekend del 8 dicembre, per effetto della partecipazione dei cugini della Cucine Lube al Mondiale per Club. Grottazzolina, dunque, arriva per prima al giro di boa, ma ci arriva da ultima in classifica.
Eppure, tornando alla definizione iniziale, una boa è un oggetto galleggiante. Ed è proprio ad esso che la Yuasa deve aggrapparsi, con tutta se stessa, per non affondare.
Un girone di andata maledetto, in cui la formazione di coach Ortenzi ha potuto giocare al completo nel solo match di apertura contro Monza, finito 2-3 in favore dei brianzoli non senza rimpianti. Dopodiché, in sequenza, l’infortunio alla caviglia di Fedrizzi, out dalla seconda alla settima giornata; quindi la lesione addominale di Petkovic, fuori dalla terza alla ottava giornata. E, per non farsi mancare nulla, l’elongazione muscolare di Antonov, fuori nelle ultime due. Tre elementi cardine fuori a turno: non una piccola falla nella chiglia, bensì uno squarcio. Eppure la Yuasa Battery ha incamerato acqua da tutte le parti, ma non è affondata.
Oltre alla boa, dunque, a cosa può aggrapparsi ora Grottazzolina? A sé stessa ed alle proprie figure chiave, anzitutto; allo spirito combattivo di chi non molla mai nonostante abbia meno possibilità di altre realtà metropolitane; alla fortuna, che finalmente decida di abbracciare anche un po’ di Yuasa, anziché continuare imperterrita a voltarle le spalle. Perché, come la boa, anche Grottazzolina vuole rimanere disperatamente ancorata a questa Superlega, conquistata dopo una rincorsa lunga cinquant’anni e meritata, per la favola sportiva che questa piccola oasi felice del volley rappresenta.
C’è dunque ancora un filo sottile che tiene ancorata la Yuasa Battery alla Superlega, una cima che la tiene ancora salda nel bel mezzo del moto ondoso. In questo filo è ancora tempo di crederci, e da quella boa è ora tempo di staccarsi, perché la boa starà anche a galla, ma è pur sempre ferma nello stesso punto. Per Grottazzolina, invece, è tempo di sollevare l’ancora e di muoversi, anche a costo di prendersi qualche rischio. Perché viaggiare è come sognare, in fondo, e se non ci sono rischi allora non c’è nemmeno il viaggio. Viaggia Grotta, dunque, senza pensare troppo a dove arriverai. Ma, Confucio insegna, vai con tutto il cuore.